Mario Basso, il mio vicino, me lo ripeteva quasi ogni giorno, fino a sfinirmi: "se qui arriva un acquazzone di quelli brutti succede un disastro".

Io guardavo i muretti pericolanti, le terrazze abbandonate, i canaloni ostruiti dai rami e dagli alberi morti e annuivo ma dentro me pensavo che se fino ad oggi non era mai successo perchè sarebbe dovuto accadere proprio mentre ci vivevo io?

E invece ...

Martedì 25 ottobre, verso le 14.00 stavo rientrando a casa da La Spezia (la mia casa si trova fra Vernazza e Corniglia in una frazione isolata, proprio sul sentiero del Parco Nazionale).

Pioveva abbastanza forte ma niente lasciava presagire cosa avrei trovato andando avanti lungo l'unica strada che conduce alle Cinque Terre.
Poco prima di Volastra inizia il peggio, vento fortissimo, pioggia a scrosci violenti, pietre e alberi sulla strada.

A un certo punto resto bloccato da un pino che ostruiva il passaggio, scendo e lo sposto un pò, con la mia auto (una Nissan Serena) ci passo sopra e proseguo fino al bivio che porta giù a Corniglia e Vernazza.

Faccio qualche curva e a un certo punto non si vedeva più niente, aveva iniziato a grandinare chicchi di quattro, cinque cm ed è stato allora che il mio cane, Leo, che in via del tutto eccezionale quella mattina avevo deciso di portarmi dietro al lavoro, mi è balzato addossso dal sedile di dietro ed ha iniziato a mugulare tanto da farmi spaventare e così mi sono fermato per spostarlo sul sedile di fianco ed ecco che in quel momento, a meno di un metro, la montagna veniva giù tutta insieme trascinandosi via un'auto bianca che mi precedeva.

Col cuore in gola chiamo il 112 e mi dicono di andar via subito e di mettermi in sicurezza, che all'auto ci avrebbero pensato i soccorsi, che tutta l'area eran interessata e che avrebbero fatto il possibile.

Ma io non potevo andare da nessuna parte, non si vedeva niente tanta era l'acqua che scendeva e la strada era strettissima, con uno strapiombo sulla sinistra.

Dopo circa mezz'ora abbracciato al mio Leo che guaiva terrorizzato arrivano due vigili con una panda e mi aiutano a fare manovra e finalmente ritorno a Volastra, scendo fino Manarola pensando che col treno sarei arrivato a Corniglia e da lì avrei raggiunto a piedi, dopo due km, la mia casa.

Mai idea è stata meno azzeccata: dal paese fin sotto San Bernardino era un susseguirsi di grandi frane che tuttavia sono riuscito a superare, immerso nel fango e trascinato da loro perchè continuavano a muoversi.

 Ma poi, proprio dopo la semigalleria posta sotto il borgo, la scena più assurda: la strada non c'era più ... trascinata giù nel canalone di Guvano da una immensa frana.

testo


Impossibile arrivare a casa quindi, sia dalla statale che dal paese, l'unica alternativa restava il sentiero ma quel poco buonsenso che mi era rimasto mi ha fatto desistere subito: il sentiero era certo messo peggio della strada.

Cerco di tornare indietro ma una nuova, immensa frana, mi impediva di tornare, chiuso fra la strada crollata e una montagna di fango, alberi e massi enormi che continuava a muoversi ... così aggrappato fuori dal guardrail riesco a superarla e inzuppato fradicio e infangato fino alla testa riesco finalmente a tornare a Corniglia, torno a Manarola e ci rifiugiamo in auto.

Passiamo la notte così, inzuppati,  freddolosi, digiuni e impauriti fino all'alba, quando finalmente un treno d'emergenza (la linea è bloccata a Vernazza ma fino a Corniglia arriva) ci porta a La Spezia.

Troviamo rifugio e accoglienza in una delle strutture della Caritas dove lavoro ... segno del destino ...

Le notizie fino a un'ora fa sono ancora pessime: la mia casa è ancora irragiungibile da Corniglia per via della strada crollata, mi dicono di averla vista e pare sia ancora miracolosamente intatta, con due frane una da una parte e una dall'altra a cinque metri dalla casa ...

Domani proverò ancora ad arrivarci, oggi ho comprato un pò di attrezzatura (stivaloni, funi, etc) per potermi arrampicare, se ce ne fosse bisogno. Mi hanno consigliato un passaggio alternativo interessato dalle frane, ma con un pò di impegno mi dicono che si può fare.

Adesso non ho voglia nè la forza di parlare dei perchè questo disasttro sia potuto accadere, di chi sono le responsabilità ... adesso è il momento della solidarietà verso chi ha perso tutto.

Con la Caritas ci stiamo dando da fare in ogni modo, partecipando fra l'altro anche all'appello di Capellini lanciato qui su Vinix. Se potete, aiutateli anche voi, ... io e Leo stiamo bene e non abbiamo bisogno di nulla, ma laggiù, ancora adesso, c'è l'inferno.